Ciao, sono uno dei Millennials e lavoro in comunicazione.
Mi capita spesso – spesso è una parola che spesso uso per non generalizzare dicendo sempre – che i clienti dell’agenzia in cui lavoro cerchino delle strategie di comunicazione rivolte al target dei Millennials.
Ho anche scritto un articolo per ninjamarketing.it in cui parlo dei Millennials.
Adesso mi sono rotto, e scrivo questo post. Già, perché noi Millennials scriviamo post, non articoli, perché gli articoli li scrivono i giornalisti baby boomers (quelli di due generazioni prima, cioè) col contratto a tempo indeterminato.
Scrivo questo post per far sapere a tutti i dipendenti degli uffici marketing in difficoltà cosa pensa, cosa vuole e cosa prova un Millennials. In modo che possano costruire delle campagne, come dire, meno idiote.
Eccovi, cari brand, un Millennial doc che vi dice cosa fare per conquistare i Millennials.
Dove ho imparato queste cose, vi chiederete.
La risposta è: osservando quello che succede nel mondo. Tutte le campagne che hanno davvero successo (e non solo in termini di numeri, che spesso sono rimaneggiati come volete, ma di bellezza e qualità) sono quelle che non sottovalutano il proprio pubblico, fatte con intelligenza, che smuovono qualcosa dentro, vere.
E, a proposito di cose vere, mi va di condividerne altre. Tanto per completare il quadro.
Siamo una generazione stanca, forse. Diventata stanca, resa stanca. Non abbiamo nemmeno la forza di dire che i bamboccioni e i menefreghisti veri stanno da un’altra parte. Questo post non mi fa ridere, anzi, lo percepisco piuttosto palloso. Se lo avesse scritto un baby boomer, sarebbe stato sicuramente pieno di digressioni sarcastiche.
Roba affine
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