Finalmente ho realizzato il mio sogno di farmi una fotografia con un assegno gigante – ci sono voluti 153 scatti per averne uno decente, ma ok.
Posto che la cosa importante ero io con l’assegno, ne approfitto per parlarvi di un altro argomento, ovvero: dove sono finiti i soldi che mi arrivano dal Checcalendario.
Come sapete, il mio intento non è mai stato quello di tenerli per me. Lo so: sono fantastico. Scherzo (se non fosse chiaro), perché il Checcalendario è un’idea nata per canalizzare il mio discutibile talento nell’impaginazione e la mia fissazione con le biografie al fine di racimolare dei fondi da destinare a chi fa veramente qualcosa di concreto per cambiare il mondo in meglio.
Se mi seguite su Instagram, è molto probabile che vi interessino i temi dei diritti e della diversità. Ecco: la divulgazione è molto importante, diffondere le voci delle minoranze e le storie di chi è meno privilegiato è un’azione fondamentale. Ma, quest’anno soprattutto, ho avuto paura, paura che tutta questa divulgazione virtuale non serva poi a molto se non supportiamo chi opera nel mondo reale, che come sapete è molto diverso dalla nostra bolla fatta per la maggior parte da progressisti che già la pensano come noi. Ho l’impressione che l’attivismo di Instagram sia utile per stimolare la conversazione, ma al contempo ci illuda di star già facendo abbastanza. Quando invece, nel concreto, stiamo facendo meno di quello che potremmo.
Ecco i progetti che ho scelto. Sono 7, come se fossero gli horcrux del bene. Ve ne parlo perché hanno bisogno di soldi, ma anche di visibilità. La beneficenza si fa in silenzio solo nel magico mondo dei privilegiati.
TO HOUSING
Iniziamo con un’associazione a cui avevo già donato i ricavi del 2019 e a cui felicemente rinnovo il mio sostegno: si tratta di un progetto di co-housing sociale a Torino, che dà una casa alle persone LGBT in difficoltà e in condizioni di estrema vulnerabilità.
https://www.quore.org/to-housing-accoglienza-lgbtqi/
FAMIGLIE ARCOBALENO
Anche quest’anno rinnovo la tessera delle Famiglie Arcobaleno, ovvero l’associazione che lavora affinché i diritti e i doveri dei genitori omosessuali siano uguali a quelli di ogni altra famiglia.
http://www.famigliearcobaleno.org/it/
MILANO CHECKPOINT
Un posto a Milano che offre alle ame (e non solo) la possibilità di fare un test rapido per HIV e altre malattie sessualmente trasmissibili. Peraltro, poiché quest’anno vuole proprio distinguersi per incapacità a livello sanitario, la Regione Lombardia ha cassato i finanziamenti all’associazione.
https://www.milanocheckpoint.it/it/
ARCIGAY PALERMO – LA MIGRATION
Quello di Palermo è il primo comitato italiano di Arcigay e quest’anno festeggia i quarant’anni di storia. In estate ho avuto modo di partecipare a un loro evento, ed è stata una serata magnifica e interessante. Tra i vari progetti di cui si occupano, mi ha colpito lo sportello La Migration, che offre supporto e consulenza legale per migranti LGBTQ.
https://arcigaypalermo.wordpress.com/la-migration/
MEDITERRANEA
Una persona ogni sei che cerca di fuggire dalla Libia muore nel silenzio. Esiste un’azione non governativa che va in mare per testimoniare ciò che accade, nel rispetto delle leggi internazionali, comprese quelle che impongono di salvare vite. Ecco perché ho scelto di donare a Mediterranea.
https://mediterranearescue.org/
ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI
È un’associazione impegnata su vari temi legati alla libertà di ricerca scientifica. Io ho scelto di indirizzare le donazioni ai loro progetti che riguardano la disabilità e il diritto all’aborto.
https://www.associazionelucacoscioni.it/
ZEROCO2
È un progetto ambientale e sociale: calcola il tuo impatto ambientale sul pianeta, pianta degli alberi per compensare le emissioni che produci ogni giorno, e nel farlo sostiene le comunità dei contadini che andranno a prendersene cura.
https://zeroco2.eco/
Ecco, ho finito. Avevo una lunga lista di associazioni interessanti, ma per il 2020 ho scelto queste: sono italiane, affidabili e hanno bisogno di sostegno. Grazie a voi per averlo permesso, e per fidarvi di me.
Buone feste, tenete botta,
e se vorrete ci vedremo nel 2021 (ho già qualche idea che bolle in pentola).
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