Tagliare
Così ho chiesto un parere alla mia famiglia. Con “ottimi” risultati, come potete notare dalla testimonianza iconografica che riporto qua sotto:
Ottimo. Mia sorella manifesta piuttosto violentemente la sua preferenza per il no, quindi mia mamma barra la casella del sì. Mio papà sfoggia la sua pratica diplomazia mettendo una ics su entrambi i riquadri e corredando tutto con un commento equilibratore. Ringraziamo la famiglia per l’aiuto che non manca mai di dare! A questo punto non avevo altra scelta che decidere da solo (cosa che comunque avrei fatto anche se i famigliari avessero indicato una direzione più precisa rispetto a quella data).
Tagliare. Legami che si spezzano, legami che ricrescono. Ponti che non verranno mai ricostruiti, altri che verranno tirati su dal nulla. Recidere, troncare, tagliare. Aprire capitoli nuovi. Porre un punto sul passato. Voltare determinate pagine. Iniziare, ricominciare, rinascere. Cambiare.
(Sì, lo so: ho voluto trovare un’allegoria anche qui. Cazzarola, Ale, sono solo capelli!)
Così mi presento dal barbiere che per prima cosa mi chiede se voglio fare anche lo shampoo. Ehh, mi sa che ne avrai bisogno tu… – rispondo. Per un attimo penso al lavoro che lo attende, e provo pena per lui. Poi mi ricordo che IO sono la vittima, e LUI l’assassino. Nessuna compassione per gli assassini. Dopo avermi lavato i capelli, mi fa accomodare sulla seggiolina e mi guarda attraverso lo specchio con la tipica dolcissima sfranta espressione dei barbieri, quella che tradotta in parole sta per “Allora, come li facciamo?”.
Eh, è una cosa un po’ delicata – comincio, e lui deve aver capito che faccio sul serio perché si accomoda accanto a me con fare allarmato, e mi ascolta guardandomi negli occhi direttamente, non più tramite il riflesso. Vorrei fare un taglio radicale. Gli spiego le varie “specifiche” (oddio quanto mi sento informatico, adesso che ho usato questo termine!) e lui va a prendere un catalogo ripieno di modelli con aria da superfighi. Io indico quello col taglio giusto, e il barbiere si mette a lavoro.
Il risultato è per quei pochi eletti che avranno la fortuna di vedermi dal vivo. Non dispongo di macchine fotografiche adesso, senza contare che voglio lasciare un ricordo dei miei capelli lunghi (come nella nuova foto del profilo che, diciamolo, è strafiga). Ho un po’ di nostalgia per i miei vecchi capelli, ma non sono totalmente orribile, anche se il barbiere non è riuscito a farmi una particolarità che volevo. Intanto, piangiamo un po’ su una foto dei caduti.
Femmine: capelli corti;Maschi: capelli lunghi.Questa è la regola.SCIAGURA!Bisogna sempre ascoltarle, le sorelle.
Io sono per il vecchio stile. Uomo = capello corto, donna = capello lungo.Comunque sia, mi sei scaduto moltissimo. Avresti potuto cambiare sesso, una buona volta, e invece ti sei limitato ad un misero taglio di capelli. Male, molto male.
A cosa servono i capelli?Da dove vengono?Ma soprattutto: dove vanno?(ogni riferimento alla mia persona è puramente casuale)
Ohh, Grande idea!! 🙂 Non vedo l'ora di entrare nella sfera degli eletti 🙂 🙂 🙂
E'stata dura dover decidere tra lungo o corto?!? Pensa a noi donne che, se per caso ci prende quella roba lì che è presa a te (e talvolta capita), quella smania di cambiamento plateale (tanto fuori quanto dentro) dobbiamo barcamenarci fra il lungo, medio lungo, corto ma non troppo, corto da un lato e lungo dall'altro, frangetta o non frangetta, permanente, ma magari no, solo un 'sostegno' e poi il colore! Biondo? No… Meches?!? Magari solo due colpi di sole…Ehm, no, meglio i colpi di luce… Oppure le extension… Ci avevi pensato alle extension? Altro che lavagnetta, ci andrebbe un intero muro.