Skinny genes
/7 Commenti/in Cose che mi succedono/da Alessandro BianchiSe non è periodo di saldi, ci sono due soli modi per sfogare le proprie preoccupazioni: bere, e creare scoiattoli di pongo. Considerando che non posseggo del pongo, è stata una vera fortuna che il 2 Luglio siano iniziati i saldi. E, in effetti, la mattina stessa del 2 Luglio io ero per le vie di Lucca con una carta di credito che ad ogni tocco sussurrava “Usami, usami, passami tutta”.
Cercavo un paio di pantaloni scuri, preferibilmente marroni, così sono andato nel luogo che considero la mia seconda casa: la Sisley. Il commesso mi saluta, ridendo sotto i baffi: praticamente vede più me che sua madre. Una volta “fu costretto” a darmi il suo numero di telefono, perché gli avevo chiesto se mi metteva da parte un paio di pantaloni perfetti che volevo ma che in quel momento non potevo pagare.
E così mi ritrovo a girottolare per il negozio, finché li vedo. Illuminati da una luce mistica, mi si presentano in tutto il loro splendore intanto che una musica sacra fa da sottofondo alla scena. Ignorando i vari Alleluja che i folletti del mio cervello si mettono ad intonare, mi precipito a controllarli.
Sconto del 30%, neri, cuciture marroni, taglia 29, e terribilmente skinny.
Non ho mai avuto dei jeans skinny, che per chi non lo sapesse sarebbero dei pantaloni molto molto aderenti. Non li ho mai avuti forse perché non mi piacevano molto addosso agli altri, e inoltre sono solito associarli a un certo tipo di essere umano che non è il mio ideale di persona. Però… l’abito non fa il monaco, e bla bla bla, e incedo verso il camerino.
Ho indossato la sacra veste, e ho notato con meraviglia di essere effettivamente molto magro. Poi chiamo la signorina (evito il commesso di prima perché davvero mi conosce ormai troppo bene: una volta gli ho chiesto di tradurmi in francese una poesia!) che mi dice – sotto mio ordine – che mi stanno davvero benissimo soprattutto sul culo. Autostima ++. Per sicurezza chiamo anche mia sorella, che nel frattempo si era imboscata nel reparto donna, che mi dice – sotto mio ordine – che mi stanno davvero benissimo soprattutto sulle gambe. Autostima ++.
Non ero ancora del tutto convinto che fossero i pantaloni adatti a me. Tuttavia mi accingo a pagarli, visti lo sconto e il desiderio di avere qualcosa di diverso nel guardaroba.
Arrivo a casa con l’intento di mostrare ai miei cosa i loro soldi mi hanno permesso di avere. Indosso i jeans e torno in cucina a farmi ammirare.
Sbiancano tutti.
Mia mamma comincia a ripetere il termine “stecchino” a intervalli irregolari, intanto che scuote la testa fissando la sua insalatina triste. Mio padre, dopo circa dieci minuti di gelido silenzio, afferma che sembro un bimbo del Biafra.
Il commento del mio amico Ciuffo è stato Uuuh! con tanto di sospetta sgranata d’occhi, la quale gli è costata una sequenza di domande del tipo: 1) Perché hai detto Uhhh? 2) Mi stanno davvero bene? 3) Lo giuri? 4) Su cosa? 5) Non vedi mica le rotule?
La mia amica Giuli, studentessa di Medicina, ha colto l’occasione del giudizio sui miei nuovi jeans per farmi un riassunto delle sue lezioni di anatomia: “Vedi Ale, qui c’è la patella”…
Autostima –.
Devo dare una conclusione a questo post, e lo faccio volentieri snocciolando cosa ho pensato alla fine di tutto. E ho pensato due cose.
La prima è che, al di là di cosa pensano tutti gli altri, rimango comunque uno strafigo. (***WARNING: allarme sfasamento del livello di autostima, pericoloso avvicinamento al delirio di onnipotenza***)
E la seconda è che, mal che vada, potrei incontrare qualcuno come Eliza Doolittle, a cui non piacciono gli skinny, perciò sostiene che…
“I really don’t like your skinny jeans
So take them off for me
Show me what you’ve got underneath
So we can do this properly“
Occhiolino 😉
Modi di dire mod.
/1 Commento/in Uncategorized/da Alessandro BianchiMal comune, gaudio un cazzo.
Ma perché sono tricotillomane?!
Ma non avrei potuto mangiarmi le unghie
o scaccolarmi
o avere tre capezzoli
o essere idiota
come tutti?!
Perché proprio tricotillomane?!
Se non ci fossero gli amici non mi ricorderei manco cosa scrivo
/1 Commento/in Uncategorized/da Alessandro BianchiA te,
che hai amato ma il tuo sentimento non è stato ricambiato, che pensi ancora a quella persona, che non vuoi più avvicinarti a qualcuno per paura di provare di nuovo lo stesso lacerante dolore, a te che dici di stare bene ma in realtà, dentro, quella ferita sanguina ancora,
a te io auguro di capire che devi tornare ad amare te stesso, prima degli altri; di tornare a indossare quei vestiti, di guardare quei film, di uscire con quella gente; di capire che i ricordi sono solo ricordi, e che devi sfidare la tua memoria che ogni secondo ti fa pensare a quella persona. Devi capire e credere che le stagioni cambiano, e ci saranno tempi migliori; perché sì, questo te lo garantisco, e lo giuro su quel che ho di più caro: ci saranno tempi migliori.
[ Nemmeno sette mesi fa,
io,
su questo blog ]
io,
su questo blog ]
Domande, #9
/2 Commenti/in Uncategorized/da Alessandro Bianchi“Credo che le risposte rendano saggi
ma le domande rendono umani“
Cosa significa “distrarsi”?
La febbre a 38 a cinque giorni dall’esame più importante della triennale
che si aggiunge a una situazione emotiva non proprio facilissima
può bastare a definirmi sfigato?
Perché non ci sono parcheggi vicini alla biblioteca statale?
Se si ha bisogno di un abbraccio
ma non se ne ha a disposizione di fisici,
è biasimabile rifugiarsi in quelli del Mulino Bianco?
ma non se ne ha a disposizione di fisici,
è biasimabile rifugiarsi in quelli del Mulino Bianco?
La febbre intensifica le paranoie?
Perché all’imt tengono l’aria condizionata accesa,
quando tutti hanno freddo?
quando tutti hanno freddo?
Perché
una volta tanto
non sono io quello che fa sentire in colpa gli altri?
una volta tanto
non sono io quello che fa sentire in colpa gli altri?
Nicolas Cage smetterà mai di recitare?
Per favore?
Quanto premia essere maturi?
Io sono maturo?
Io sono maturo?
Essere vivi fuori è un motivo sufficiente per continuare a vivere?
Essere morti dentro è un motivo sufficiente per rimanere a vegetare?
Mi voglio bene?