Sei anni di zucchero
/6 Commenti/in Auguri virtuali, Convenevoli/da Alessandro BianchiLe mie scuole medie non ricordo nemmeno come fossero fatte, e questo vi dà un’idea di quanto mi siano piaciute, le scuole medie. Spero di non offendere nessuno, dicendolo. Ma figurarsi, non credo che i membri di quella marmaglia di cattiveria siano capaci di offendersi – né di affezionarsi, scherzare, amare, o provare sentimenti più o meno umani. Ma da qualche parte doveva pur esserci una macchinetta delle bevande, perché ricordo distintamente il professore di musica dire, prima di abbandonarci alla visione di qualche cinepanettone, che intanto sarebbe andato a prendere un caffè.
Ho ben presente, invece, dove fossero posizionate le macchinette e i distributori del liceo. Ma in cinque anni li avrò usati una manciata di volte, perché le mie scuole superiori, oltre a ricordare l’esterno di una prigione e a cambiare ogni anno i docenti di filosofia, erano perlustrate da sinistri personaggi chiamati Merenderi, che a prezzi ridicoli vendevano panini, trecce di cioccolato, focaccine, triangoli, pizzette e (solo alla fine della prima ora e solo al secondo piano) valdostane.
All’università iniziavi a capire le macchinette solo a metà del secondo anno, tanto che ho sempre avuto il sospetto che prendere il migliore caffè facesse parte dell’esame di Analisi. Quella all’ingresso era la più economica, ed essendo lontana da molte aule aveva anche la fila statisticamente più corta; le due nell’atrio centrale avevano perfino il mocaccino con cioccolato; quella al piano di sopra era guasta una volta su due. Invece, c’era un distributore che si bloccava senza darti la merenda, ed eri perduto se non conoscevi il punto preciso su cui puntare la spallata.
Oggi questo blog compie sei anni. L’idea è sempre stata che lo zucchero è la cosa più importante, e che il resto serve solo a sopravvivere. Non sottovalutate mai le cose che non c’entrano niente.
Tempo di buoni propositi
/15 Commenti/in Auguri virtuali, Cose che mi succedono/da Alessandro BianchiMi sono avvicinato alla macchinetta del caffè, parlando con U di malattie veneree – è tradizione che quando siamo in pausa affrontiamo questo genere di argomenti così mettiamo paura agli altri e rimaniamo soli per sempre come piace tanto la vita a noi. Ho selezionato il mio cappuccino con cinque pallini di zucchero (una mia amica non mi considera uomo per questa cosa: la zuccherofobia è la nuova frontiera della discriminazione). Il problema è che, tra una battuta sulla gonorrea e una sulla clamidia, ho premuto il tasto finale troppo tardi, e i pallini di zucchero si sono azzerati.
Mi sono voltato verso U con uno sguardo che lo implorava di mettere fine alle mie sofferenze.
– Ti prego, strangolami.
– Oh, Ale. È così: se aspetti troppo, la vita diventa più amara. Scusa, dovevi dirlo tu, vero?
Sì, avrei dovuto dirlo io, perché sono io quello che scova le conclusioni filosofiche nelle idiozie. A ogni modo, il mio proposito per il duemilaquattordici mi viene suggerito da un cappuccino non zuccherato.
Buon anno a tutti. E non aspettate troppo.
La magia del Natale (la sentono anche le persone sole)
/12 Commenti/in Auguri virtuali/da Alessandro BianchiHo deciso che avere questo rimpianto è inutile. Posseggo un sacco di complementi oggetti da sostituire allo you finale della canzone. Anch’io voglio godermi le cose belle di questa festa: i sorrisi, i regali, le cene, gli addobbi, le luci, e pure le canzoni di Mariah Carey. Perché la magia del Natale la sentono anche le persone sole.
All I want for Christmas is you, pandoro riscaldato nel forno.
All I want for Christmas is you, spot di Andrew Cristian con tanta gente mezza nuda.
All I want for Christmas is you, canzone natalizia dei Killers.
All I want for Christmas is you, saldi.
All I want for Christmas is you, diagnosi di raffreddore cronico per Alessandra Amoroso.
All I want for Christmas is you, Negroni sbagliato ma fatto come si deve.
All I want for Christmas is you, ritorni.
[…in aggiornamento]
E comunque ieri ero in cucina. In casa c’eravamo solo io e mia sorella. Quando torno in camera, getto un’occhiata veloce sul letto. Proprio sopra una pila di vestiti che terminavano con un paio di boxer della Coca Cola (me li hanno regalati, giuro) stava posato un Bacio Perugina. Mia sorella giura che non ce l’ha messo lei, e tendo a crederle, visto che conoscendola so che se lo sarebbe mangiato, ma allora… chi è stato? Babbo Natale esiste, e mi vuole bene.
Lettera aperta a Zucchero Sintattico
/23 Commenti/in Auguri virtuali, Me in bianco e nero/da Alessandro BianchiAuguri di Natale post sbornia
/30 Commenti/in Auguri virtuali/da Alessandro BianchiMi pare di arguire che oggi è il 12/12/12
/31 Commenti/in Auguri virtuali, Cose che mi succedono/da Alessandro BianchiI miei amici mi hanno regalato
/7 Commenti/in Auguri virtuali, Cose che mi succedono/da Alessandro Bianchi23
/11 Commenti/in Auguri virtuali, Quotes/da Alessandro BianchiLelaina Pierce: I was really going to be somebody by the time I was 23.
Troy Dyer: Honey, all you have to be by the time you’re 23 is yourself.
Lelaina Pierce: I don’t know who that is anymore.
Troy Dyer: I do. And we all love her. I love her. She breaks my heart again and again, but I love her.