Arriva quel momento, nella vita di un single, in cui ti rendi conto che è passato un periodo di tempo consistente dall’ultima volta che qualcuno ha pensato anche solo vagamente all’eventualità che tu potresti, forse e sempre che i vostri profili astrali siano compatibili, essere il suo partner.
Quando lo realizzi di solito stai facendo cose come – esempio puramente casuale non necessariamente riferito al mio vissuto – aggiungere utenti di twitter in base al numero di addominali che si vedono nella fotina, ma sei costretto ad interrompere questa vitale attività per iniziare ad enucleare a te stesso tutta una serie di gigantesche paturnie che successivamente sentirai di dover condividere con qualcuno.
Qualcuno, appunto. Chi è il prescelto che deve essere affogato nelle mie paranoie? Di solito io scelgo di ammorbare Effe, che è una mia amica con cui ho in comune diverse cose, come il sarcasmo attraverso cui filtriamo la vita, la passione per Just Dance che forse era meglio non scrivere sul blog, l’odio verso la moda del leopardato e infine il fatto di essere entrambi single.
Ora affermerò una cosa molto impopolare che tutti cercheranno di smentire (e io li lascerò smentire, tanto che me ne frega), e cioè che una persona fidanzata ragiona in una maniera diversa di come ragionerebbe/ragionava da single. Non è un’offesa, tranquilli, è solo una constatazione. Così come questo seduto accanto a me in biblioteca: puzza. Ma non è un’offesa, è solo una constatazione, una bruttissima constatazione che i miei ricettori olfattivi avrebbero preferito non constatare.
Ho una teoria: che quando ti fidanzi, oltre a tutti quegli odiosi effetti collaterali tipo che diventi monotematico, che inizia a piacerti Baglioni e che sembri psicolabile, ti si azzera anche quella parte di memoria dove stanno le tue sensazioni da single. Perché se un fidanzato si ricordasse davvero di quando era single, non se ne uscirebbe con frasi come L’amore arriva quando meno te lo aspetti (se è della fazione Lo cerchi troppo, perché poi c’è anche la fazione Non lo cerchi abbastanza, i cui membri di solito ti dicono Se non lo cerchi, l’amore, come fai a trovarlo? o anche Tu hai paura di impegnarti! E poi c’è la fazione Tromba, per la quale il sesso è la risposta ad ogni problema, il che ti fa intuire anche come mai la gente si fidanza. Capite bene che uno non sa più con chi sfogarsi: qualunque cosa faccia sbaglia).
( Parentesi. Qualche settimana fa in discoteca un tizio fidanzato si avvicina e, udite udite: senza che io gli avessi chiesto niente, mi fa “Tredici, se cerchi l’amore, l’amore non arriva. Non farlo”. Io ho sbattuto le palpebre ad una frequenza che nel linguaggio dello sbattimento di palpebre si traduce più o meno con MA CHE MINCHIETTA VUOI e ho risposto buttando giù il mio Invisibile Imbevibile alla Fragola. )
Cari fidanzati, se volete interagire intelligentemente con un single, dovete prendere esempio dalla mia amica Giò, che ogni tanto parte e dice Tredici, io proprio non capisco come mai sei single: sei divertente, sei intelligente, sei carino, sei interessante, hai un sacco di passioni, e tutta un’altra serie di complimenti dalla dubbia veridicità che la prossima volta mi appunterò per riportarli fedelmente nella mia descrizione sulla chat.
Ma a parte Giò e una cerchia ristrettissima di individui fidanzati con cui posso decidere di parlare di me, è ovvio che io preferisca Effe. Perché tra single ci capiamo subito. Perché abbiamo bisogno di sprecare ore della nostra vita a riempirci di stronzate sul motivo della nostra condizione, a dirci quelle cose inutili e sbagliate tipo Sei troppo per lui o Non ti vuole perché lo spaventi, a raccontarci che un tempo in Tibet eri più interessante quante più collanine avevi addosso (e in quel caso ci sarebbe bastato svaligiare il reparto accessori di H&M), a sputtanare tutti i vari oroscopi che è dall’alba dei tempi che prevedono incontri romantici per Acquari e Capricorni che io a quest’ora sarei sposato per tre religioni diverse, a linkarci canzoni di Marina Rei o Carmen Consoli che rispecchiano il nostro stato d’animo, a rassicurarci da soli che prima o poi arriva.