Anch’io porto pantaloni rosa
/49 Commenti/in Roba LGBT/da Alessandro BianchiVedi, è successo che un quindicenne si è suicidato, e pare che sia perché era vittima di bullismo omofobo. E in questo Paese in cui esiste il curioso mestiere dell’opinionista, tutti hanno voluto dare il proprio parere. Anche gli idioti, ed è per questo che oggi mi è capitato di leggere cose come Era debole, io venivo preso in giro per gli occhiali ma non mi sono mai suicidato, o anche Se l’è cercata perché se non vuoi morire non te li devi mettere, i pantaloni rosa, o anche, senti questa che è favolosa: Non condivido il suo gesto estremo.
Che forse sono cose un po’ superficiali da dire, e forse il tempo potrebbe essere impiegato meglio, per esempio stando zitti. Ma che ne sapete voi di cos’è essere gay e avere quindici anni. Che ne sapete voi di com’è interrogarsi ogni giorno sapendo di essere sbagliati e sperare (sperare, dico, sperare!) che sia una fase, che passerà. Che ne sapete voi di quanto sono fragili alcuni ragazzi, e di quanto sono crudeli altri.
Vedi, quando dico che è meglio non dire frocio o finocchio o tutta una lunga serie di sinonimi che potete tranquillamente ascoltare guardando Colorado Cafè, non lo faccio perché mi sento personalmente offeso dal fatto che tu mi chiami frocio o finocchio. E magari ci credo che tu non sei omofobo e che quando dici frocio o finocchio lo fai per scherzare, okay.
Ma metti che quando dici frocio o finocchio lì vicino c’è la tua cugina piccola, o il tuo fratellino, o una persona dalla mentalità chiusa o influenzabile o troppo debole. Allora può succedere – e non sto a dirvi tramite quali meccanismi facilmente intuibili – che nel suo cervello chiuso o influenzabile o troppo debole s’insinui inconsciamente l’associazione gay uguale brutta cosa.