Nonostante stanotte abbia dormito quattro ore, non riesco a prendere sonno, così metto qualche aggiornamento sul blog.
Papà, mamma e nonna ci hanno raggiunti dagli zii, così adesso siamo tutti insieme. La nostra era una delle poche case di Via della Chiesa rimasta senza luce e telefono, sicché i miei hanno preferito venir via. Non biasimo chi tra i miei compaesani ha deciso di restare: è difficile abbandonare la propria casa, quando la vedi sommersa dalla melma. Le forze dell’ordine dicono che vigileranno per evitare il fenomeno dello sciacallaggio. Speriamo.
Ci sono degli interrogativi le cui risposte non trovano una collocazione appropriata. Perché nessun competente in materia (protezione civile) ci ha avvertito? Perché noi siamo stati avvisati dalla chiamata di una vicina di casa (e fortuna che mi madre aveva per caso lasciato il cellulare acceso) e non da qualcuno che avrebbe dovuto avvisare? Perché le notizie non sono state precise? Perché i membri della protezione civile si limitavano a osservare il fiume in piena senza lavorare? Perché le voci ai megafoni sono partite dieci minuti dopo le sei (e non mi venite a dire che quello era un avviso)?
E’ abbastanza sconcertante. Ho una casa sommersa dal fango e avrei potuto salvare molta più roba. E’ sconcertante, e deprimente, e non ho nemmeno la forza di arrabbiarmi.
I volontari sono stati gentilissimi. Si sono presi le lamentele e gli sfoghi al posto di chi se li meritava, e hanno portato acqua e cibo, e hanno aiutato le persone a raggiungere l’asciutto. La solidarietà è un punto forte del nostro Bel Paese, come però lo è la strana mancanza di responsabili quando qualcuno ha delle colpe.
Mi spiace per tante cose. E’ strano, non credevo di essere così attaccato alle cose materiali. Mi spiace per il mio paio di jeans nuovi, che spero si siano salvati. Mi spiace per la mia scrivania. Mi spiace per l’armadio, che avevo finito solo ieri di riempire di citazioni (chi legge questo blog sa di cosa sto parlando). Mi spiace per Kingdom Hearts II che non era nemmeno mio e probabilmente è sepolto nella melma (Vezio, nel caso non si sia salvato te lo ricompro eh!). Mi spiace per il mio letto perché era il più comodo di tutti, e per la libreria che avevamo rifatto da poco, e per il divano nuovo. Poi mi spiace per le foto: da piccolo ero ancora guardabile, e l’armadio che conteneva tutti gli album è sicuramente andato. Non sto neanche a parlare dei vestiti, del tappeto, delle piante, dei mobili, del giardino, dell’orto, e degli stessi muri.
Grazie a tutti, perché sento che ci siete e che ci siete veramente.
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