( chi mi dirà buonanotte stanotte mio Dio?
la notte le stelle la luna, o forse io )
C’è una cosa che ci accomuna agli spagnoli più dell’usare il “sì” come affermazione e venerare Raffaella Carrà qualunque cosa faccia, ed è la furbizia con cui si cerca di fregare il turista. Nelle cittadine iberiche, per esempio, ci si trova spesso ad ordinare una jarra de sangria, e a vederci portare in tavola quella che al massimo è una jarra de brodaglias con un pochito de fruttas dentro.
Eppure siamo contenti. Il liquido rossastro che non è sangria ci è presentato come sangria e tanto basta per deglutirla con passione, pasteggiarci e magari ordinarne un’altra jarra. Perché? Dovresti perplimerti così come ti perplimeresti se al ristorante ti portassero gli spaghetti al posto delle tagliatelle, o se tua suocera facesse il pesto senza pinoli, o se trovassi lo champagne dentro la bottiglia dello spumante. Non è la stessa cosa, non ha la stessa forma, e nemmeno lo stesso sapore.
È che le persone bevono quello che credono di bere. E mangiano quello che credono di mangiare, e vedono quello che credono di vedere, e sentono quello che credono di sentire, e vivono quello che credono di vivere.
E forse è un peccato, perché se bevessimo quello che davvero beviamo, e mangiassimo quello che davvero mangiamo, e vedessimo quello che davvero vediamo, e sentissimo quello che davvero sentiamo, e se vivessimo quello che davvero viviamo, avremmo un mondo con meno illusioni.
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[ articolo pubblicato su Maintenant,
testata on-line che ho conosciuto per caso
e per fortuna
e che consiglio a tutti.
Il link dell’articolo originale è
questo,
mentre quello del sito è
questo ]
Bello!Grazie mille per il commento, CIAO!!!
ammetto che a Barcellona sono stata una gran bevitrice di sangria alla fanta. il turista in realtà beve le cartucce giganti tutte colorate.
Ecco, ora avrò un blocco ogni volta che bevo la Sangria! :'( Quindi viviamo in una specie di Matrix alla fine?
non è valido… la risposta era nel post precedente =D
Sia a Barcellona che a Madrid…brodaglias su brodaglias! Sara' vero che tutto il mondo e' paese?
Qualcosa deve essere cambiato, dal 1967 in qua: subito oltre Barcellona, in un alberghetto delizioso, la sangria era sangria, la paella era paella e pure abbondante nelle due versioni. Il ricordo più bello era il caffé corretto, in bicchiere (di vetro, quelli di carta non c'erano proprio): chiedevamo la correzione con Carlos Primero o Fundador, e il caffé lo si indovinava dal colore, il resto tutto brandy.Bei tempi…(A me, di trovare lo champagne in una bottiglia di spumante non è mai capitato; dovesse mai, di certo non mi lamenterei).Ciao.
Francamente se a me non viene portato quello che ho chiesto (perché chiedo quasi sempre roba che conosco) io m'incazzo di brutto, altro che gustare perché "loro" han detto che è quello che ho chiesto io… Sono un cliente estremamente fastidioso in questo senso XD
Ma in realtà tu bevi qualcosa e questa è un'esperienza. da cosa puoi capire che la tua sangrìa non è sangrìa? Dal confronto con altre persone o con altre sangrìe. In entrambi i casi vale la pena. Secondo me l'importante è non dare mai troppo per scontato che la propria esperienza sia l'unica di valida.
Ho notato questa tendenza anche ad Amsterdam e Praga.Lo spirito truffaldino aleggia un po' su tutta l'Europa.