– Ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando.
Silenzio.
– Che sia troppo tardi, madame.
[ Alessandro Baricco, Oceano Mare ]
Da piccolo era il nuovo episodio di Terry e Maggie, il mio cartone animato giapponese preferito. Nessuno dei miei amichetti guardava cartoni animati giapponesi, tanto meno un cartone animato giapponese da femmine quale Terry e Maggie, io ero l’unico. La mia vena pop, omosessuale e commerciale già allora fioriva, mentre loro si sarebbero scoperti eterosessuali, intellettuali e sinistroidi, e francamente non ho ancora capito quale delle tre cose è la peggiore, fatto sta che adesso venerano Miyazaki, quindi in sostanza avevo ragione io. Aspettavo Terry e Maggie e ho pure pianto quando quei bastardi di Italia Uno non hanno trasmesso il finale. Da aspettarselo, da Italia Uno: la rovina della mia generazione, molto più dell’ecstasy o della moda dei pantaloni a vita bassa.
Alle medie era l’ora di matematica. Poi quando qualcuno mi domandava quale fosse la mia materia preferita rispondevo prontamente GINNASTICA!, come la microsocietà dei tredicenni carnefici ti addestra a fare dalla prima settimana di scuola. Invece io vivevo molto meglio la lezione di matematica, dove non c’era da cambiarsi, fare le capriole sul materassino (non mi sono mai riuscite), vincere per esistere, e c’era solo da leggere il problema, applicare il procedimento, svolgerlo, non sbagliare i conti e controllare che il risultato tornasse. E tornava.
Al liceo era qualsiasi cosa. E non mi rendevo nemmeno conto di questo mio patologico andare avanti senza passione e senza obiettivi. Esistevo nell’attesa di qualsiasi cosa potesse accadermi, senza che mi muovessi io per farla accadere. Forse era la paura a bloccarmi. Anzi, è la paura: è sempre la paura che ti blocca. Ed è un peccato, perché rischi che sia l’unica emozione che riesci a saggiare.
Ad un certo punto della mia esistenza ho smesso di aspettare in modo passivo. Ma no: non pensandoci e basta o scrivendolo su un blog. Si è trattato di gonfiarsi i polmoni di tutto il coraggio che si possiede e usarlo per lasciare le vecchie amicizie, rimanere solo, iniziare un corso di scrittura, cominciare a fare teatro, accettarsi e farsi accettare e vi giuro che non è stato semplice. Ho smesso di aspettare e ho dimenticato come si fa a farlo.
Ho il dubbio, adesso, che debba reimparare ad aspettare.
E' un bellissimo post, che se potessi metterei nei preferiti per aiutarmi quando ho bisogno 🙂
adoravo anche io Terry e Maggie…..*-*però odiavo la matematica…:p sarà che io le capriole le sapevo fare da quando ero bambino…XDUna cosa…che c'hai da dire a quelli di sinistra? :/
Hai scelto una delle mie citazioni preferite di Oceano Mare. Che, tra l'altro, ci azzecca benissimo col post che hai scritto. Che, inoltre, mi è piaciuto un sacco. 😉
Bel post davvero!
Bel post davvero!
Hai ragione ci vuole coraggio per vivere davvero, ma d'altra parte la vita è una sola e ci conviene non sprecare il tempo a vivere quella di qualcun altro. Post illuminante!
L'aspettare significa anche avere pazienza, la fretta non ha mai portato a nulla di buono e quindi anche il voler affrettare i tempi, come quelli del "cambiamento", non porta a nulla, anzi, ti fa avvertire un senso di straniamento che alla fine ti fa rimpiangere di non aver fatto scelte diverse in passato.Quindi meglio alle volte aspettare e far fare al tempo il suo porco lavoro.Almeno io la penso così, e ad oggi ho avuto poco di cui lamentarmi (se non una certa lentezza nel cambiare frequentazioni, dovuto soprattutto alla pessima gente che popola Lucca)…
Da te c'è da imparare…non so perché ma mi vengono in mente i miei compagni di scuola delle superiori…è stato un periodo bello per certi versi ma molto doloroso proprio perché anch'io, nel mio mondo, aspettavo non so cosa…forse diventare grandi vuol dire proprio smettere di aspettare..
Condivido tutto, da Terry e Maggie all'insofferenza per le capriole nell'ora di ginnastica. L'unica cosa che bisogna aspettare che passi… è la paura.
semplicemente un bellissimo post….
Mi unisco al coro. Questo post è semplicemente perfetto, nella sua bellezza.
Nella vita c'è un momento in cui ci si deve fermare…ed uno in cui bisogna muoversi… aspettare è la cosa peggiore ;)complimenti per il post
Beh, sei stato grande 🙂 E non solo per Terry e Maggie che guardavo anch'io (poche bella, era 'na figata), ma perchè è difficile davvero riuscire a scrollarsi di dosso certi ''blocchi'' e aver coraggio di iniziare un percorso nuovo. Cambiare amicizie poi, difficilissimo. Restare soli (anche se per poco) ancora di più.
Io so aspettare a lungo termine, ma sono impaziente a breve termine ; D
Tutto dipende da quel che si fa mentre si aspetta.
Io sono ancora al liceo, purtroppo.
da qualche parte ho sentito che la vita è quello che ti accade mentre stai aspettando qualcos'altro….vedrai che ne succedono di cose durante l'attesa! perlomeno, questo è il mondo in cui mi autoconvinco che il mio turno arriverà ;D
Due gemelle, splendide sorelle con qualcosa in più, Terry e Maggy magic girls… A D O R A V O! E facevo anche il teletrasporto con la mia sorellina di 11 anni più piccola -_-'E comunque Italia 1 e Raidue massacrano telefilm e cartoni…e poi si chiedono perché uno guarda in streaming :DDall'alto della mia veneranda età (ahahaha) posso dire che dalla vita puoi aspettarti di tutto quindi che senso ha aspettare, tanto se una cosa deve arrivare, arriva, se non deve arrivare stai certo che non arriva. Godiamoci i momenti senza stare in attesa, si vive meglio!Non reimparare niente!:***
io direi che, vista l'ora, se ancora non è arrivato non arriva più. E'ora di andare.
Che bel post, caspita! Mi hai fatto sorridere perchè un pochino ho capito come ti senti.I cartoni animati giapponesi sono i migliori e quelli della Mediaset sono dei caproni: anche Sakura l'hanno interrotto all'ultima puntata! Trauma infantile.Ma comunque, rispondo alla tua domanda VFNO sta per Vogue Fashion Night Out, una serata in cui i negozi stanno aperti fino a 00.00 e più importanti organizzano eventi (come Bob Sinclar all'OVS – che c'è stato 30secondi poi è sparito aggiungo io) o Ilary Blasi da Stroili Oro, etc. A Milano c'è stata il 6/09 e apprezzare tutto questo è molto difficile dal momento che:- in strada non si riesce a camminare da quanta gente c'è (cafoni/e compresi/e)- la città diventa un circo a cielo aperto, pieno di "wanna be a fashion icon" quindi si va dalle 12enni alle 60enni con imbarazzanti vesti- gente che si spintona per fare una foto col VIP menoso di turnoInsomma bisogna armarsi di pazienza, coraggio e forza di volontà!
Bello, bello, bello! Ho adorato all'infinito Oceano Mare e non mi stanco mai di leggerlo. Eh si, devo imparare anch'io a smettere di aspettare, mi dici il segreto? 🙂
mi piace molto il tuo modo di scrivere,davvero. TI seguo! a presto!
…il mio compagno di classe aveva un album figurine di sailor moon molto meglio fornito del mio… su questa terra non sei solo, e non lo eri fin dalle elementari… ciò detto io aspetto il miracolo, mah… vediamo un po'…
quando vuoi, ti insegno io a fare le capriole.