• Tony

    Trilogia della Palestra: capitolo secondo

9 MAGGIO 2014
Beh… cazzate
Una caratteristica positiva della mia palestra è che non costa praticamente niente.

Una caratteristica negativa della mia palestra è che è minuscola. In effetti, più che una palestra è una stanza con una manciata di macchine e musica tamarra in rotazione perenne. Di conseguenza, c’è un numero limite di persone che possono esercitarsi contemporaneamente che corrisponde allo spropositato quantitativo di venticinque elementi. Di conseguenza, sovente capita, specie di lunedì sera, quando tutti decidono di andare in palestra, ma anche io quindi non mi sento di fare troppo sarcasmo, va bene essere autoironici ma non bisogna esagerare, credo, dicevo, insomma, che sovente capita di dover aspettare per entrare in palestra.

Mentre aspetto, io leggo. Credo di essere l’unico coglione che legge in palestra. Capita che mi guardino con apprensione e turbamento, ma ho letto dei libri meravigliosi, in palestra. È stato così, in fila per la palestra, intendo, che ho incontrato Tony.

Non so se Tony sia simpatico, intelligente, gentile, perspicace, saggio, sensibile, obbediente, estroverso, religioso, profumato, amante della cucina francese, brillante, ambizioso, riflessivo, sagace, colto, dispensatore di buoni consigli, appassionato di musica balcanica, volenteroso, generoso, dolce, intellettuale, capace di intrattenere conversazioni frizzanti, bravo con le divisioni a due cifre, elastico, coraggioso, allegro o spensierato, ma sicuramente ha il culo più bello del mondo.

Inoltre ha anche due occhi che sembrano lapislazzuli, e un corpo che pare scolpito da Michelangelo, e quando sorride un ricercatore della Mentadent muore.

La nostra prima conversazione insieme (nel senso proprio che io parlavo con lui e lui con me e non era la mia mente a produrre fantasie) è stata questa:
– Ciao
– Ciao
– Quanto ti manca per il defaticamento?
– Quattro minuti ancora

che è qualcosa di oltremodo erotico, secondo me.

Le nostre successive conversazioni sono consistite in lui che faceva lo step e io che tentavo di fotografarlo di nascosto per mandare una ricca e sfuocata documentazione alla mia amica Pippi. Quindi no: io e lui non parlavamo in queste conversazioni, ma io sono dotato di una buonissima immaginazione.

La nostra ultima conversazione insieme, e stavolta abbiamo parlato davvero, è avvenuta quando io sono andato da lui alla fine di un allenamento. Esatto, avete inferito bene: volevo salutarlo. Ta da daaaa. Però lui non è stato molto contento del mio espormi e mi ha spezzato il cuore trattandomi con freddezza e non tanto rispetto. Credo sia dovuto al fatto che non è dichiarato – me l’aveva detto qualche giorno prima. Il suo rifiuto non è stato piacevole. Dopo una breve fase di delusione, ho deciso di reagire con rabbia.

“Pippi, sai che in palestra è appena arrivato Tony? Ma io non lo saluto.”
“Ma certo che non lo devi salutare Ale. Ha due bei glutei, mica salva i bambini in Africa”
La mia amica Pippi, che ridimensiona ciò che è umano.

Roba affine
11 commenti
  1. Anonimo
    Anonimo dice:

    ma insomma, è chiaro come che questo tony abbia già un altro amichetto con cui divertirsinon sono le streghe, è' la vita ad essere tremendamente cattiva

    Rispondi

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