Un amico di un amico di un amico di mio cugino stava leggendo un interessante articolo sul New Yorker riguardo la correlazione tra il bosone di Higgs e gli anni Novanta quando ha notato, tra i link consigliati, l’immagine di un volto che gli sembrava vagamente di ricordare. Ci clicca, mosso da una curiosità innocente, e scopre che è un’intervista a Colby Keller, noto pornoattore.
Colby Keller è un maschio caucasico dai capelli bruni, gli occhi nocciola e il pene di 20,32 cm, e tutte queste informazioni le potete trovare sulla sua pagina Wikipedia, anche se non è specificato chi si sia premurato di prendere un calibro decimale per misurargli il pene fino al decimillimetro. Ha anche una specialità, come i Pokemon, solo che nel suo caso non è l’attacco idropompa ma qualcosa di più simile al tuonoshock, diciamo.
Nell’intervista Colby Keller è vestito, e spiega al suo interlocutore di come lui si consideri un comunista. Che però ha votato Trump. Attenzione: non supporta Trump, ma lo ha votato perché rappresenta una forza destabilizzante, un segnale di protesta contro i liberali e i democratici.
Ho fatto le mie ricerche a riguardo, e ho scoperto che nella comunità LGBT statunitense si è molto parlato di questo argomento: un esponente famoso tra i gay che volta loro le spalle, e stavolta non in senso letterale. Colby Keller, che comunque ha una proprietà di linguaggio più sviluppata di qualsiasi ospite mai intervistato a Porta a Porta, ci tiene a specificare che lui non appoggia le politiche di Trump. Lui lo ha solo votato.
Colby Keller è un cazzone. E non solo letteralmente. Il ragionamento “non mi piace come stanno le cose, quindi voto il candidato più spregevole dell’universo perché magari così gli altri si svegliano” non ha senso. La conseguenza di aver votato Trump è che, più o meno democraticamente, Trump ha vinto. Per la comunità LGBT tanto amata da Colby Keller, in soli sei mesi di amministrazione Trump sono già stati presi due provvedimenti effettivi contro le persone transgender, e chissà quanti altri passi indietro compiranno gli Stati Uniti sotto la guida di un maschilista omofobo come Trump.
Tutto questa pappardella politica per chiedersi: come ci comportiamo, noi, con Colby Keller? Possiamo continuare a guardare i suoi porno o è moralmente scorretto? È giusto farsi le pippe su di lui?
E in una scala da uno a Nanni Moretti, quanto è radical chic porsi queste domande?
Ci sono almeno tre possibili comportamenti. Il primo è ovviamente il più facile: continuiamo a guardare Colby all’azione, ma non lo diciamo a nessuno. Tanto siamo in navigazione anonima. Ma poi non è che parliamo tanto spesso dei nostri gusti in quanto a pornoattori. Non è che ci mettiamo a discettare di masturbazione in pausa pranzo, o al supermercato. Nel caso, diremo che siamo cambiati, che ci facciamo le pippe su Roberto Bolle, che è già più di classe e quasi ce lo vedi, alle Feste dell’Unità.
La seconda strada è un secco no a Colby Keller. Boicottiamolo. Boycotlby Keller, tadan, c’è già l’hashtag. Il web è pieno di attori hard da ammirare, e peraltro il porno è uno di quei settori che non ha mai conosciuto la crisi. Anzi, fateci un pensierino, se potete.
E infine, c’è la possibilità di continuare a guardare gli stessi porno che ci piacevano prima. Free pippe in a free world. Siamo abbastanza maturi da distinguere le idee politiche di una persona dal suo potenziale erotico. Sempre che, inconsciamente, sapere certi lati oscuri di una persona che conoscevamo solo in superficie non ci abbia fatto cambiare la percezione che abbiamo di lei.
Nel frattempo, un giretto sul sito di Roberto Bolle facciamolo.
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