• L’origine della bifobia (è colpa di Woody Allen, e del nostro rosicare)

22 SETTEMBRE 2017
Roba LGBT

Secondo me, tutto è nato da una frase di Woody Allen: “La bisessualità raddoppia immediatamente le tue chance al sabato sera”. Ma che simpatico, che sagoma, questo regista, dite? Divertente, dite? Divertente un cazzo. Per noi, etero e omo, gente a cui proprio l’altro sesso non attrae, questa frase rappresenta soltanto un grande rodimento di culo. Le persone bisessuali, per noi, sono una casta che ha immeritatamente ricevuto questo grande dono del poter eccitarsi sia per i maschi che per le femmine.

Ecco com’è nata la bifobia. Per una frase di Woody Allen. Più che fobia, dovremmo chiamarla “grande giramento di palle nei confronti dei bisessuali”, “invidia semitica per i bisex”. Da lì, abbiamo iniziato a dire che in realtà i bisessuali non esistono, che è soltanto una fase, che sono omosessuali repressi, che sono soltanto gay che vogliono sentirsi meno gay, che sono donne a cui piace darla un po’ a tutti (quando possiamo essere sessisti, lo facciamo sempre, noi umani), eccetera eccetera.

Ci siamo convinti che i bisessuali non esistono solo perché siamo stati schifosamente invidiosi di loro.

Cazzarola, Creatore, mi hai fatto gay, potevi farmi bisex, già che c’eri? E magari un pochino più alto, con la propensione alla palestra, gli occhi azzurri e la voce sexy? E invece no, hai messo tutto nel naso. Grazie, così adesso devo sempre farmi le foto frontali o di tre quarti, come Lory Del Santo.

Be’, dobbiamo farcene una ragione: i bisessuali esistono, e non siamo noi.
E hanno tutto il diritto di rivendicare quella B tra le infinite lettere della comunità LGBT.

Roba affine
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