La farò breve: non sono al mare (o al parco, o sul lago), non ci andrò nemmeno domani o dopodomani, e in più ieri sera mi sono bruciato il palato con un uramaki fritto. Prima o poi arriverà l’estate, e allora sarò ripagato di tutti questi sforzi. Nel frattempo, l’unico ponte di cui posso godere è il bridge, ovvero quel pezzo di canzone che sta tra il secondo e il terzo ritornello.
Nella musica popolare il termine bridge (letteralmente, “ponte”) indica un passaggio di transizione formale. Molte sono le sue accezioni: in generale è il nome che viene dato a una sezione strutturale che non presenta analogie con quelle canoniche (strofa, ritornello). Spesso il bridge è caratterizzato da un contrasto tonale (ad esempio, uno spostamento su un altro accordo fondamentale).
Siccome mi annoio, ho deciso di fare un elenco (parziale, superficiale, omosessuale) dei miei ponti preferiti. Cominciamo:
Bad Romace – Lady Gaga
Dai, togliamocelo subito. Secondo me è bellissimo. Quando arriva il bridge di Bad Romance, improvvisamente tutti sappiamo parlare francese. È in questo punto della canzone che Lady Gaga sceglie di uscire vestita con le famose scarpe Armadillo. E quanto dolore in quell’ultimo, struggente “I don’t wanna be friends”. Pura Gaga. Ullallà. Rah rah roma ma.
Fighter – Christina Aguilera
Quando sono scarico e insoddisfatto e penso che la vita faccia schifo, cioè sempre, io ascolto questa canzone che mi carica a pallettoni, anche se non sono ancora riuscito a imparare il testo – e quindi canto solo le parole fighter, fasteer, thickeeeer, smarteeer, facendo finta di essere la corista di Christina Aguilera. E tutte le volte non vedo l’ora di arrivare al bridge.
Hit me baby one more time – Britney Spears
Oh baby, baby… how was I supposed to know… Oh pretty baby… I shouldn’t have let… you go… (inspirate che mo si parte) I MUST CONFESS, THAT MY LONELINESS IS KILLING ME NOW DON’T YOU KNOW I STILL BELIEVE THAT YOU WILL BE HERE AND GIVE ME A SIGN HIT ME BABY ONE MORE TIME. Capolavoro.
Single Ladies – Beyoncé
Okay, lo so cosa state pensando: qui è tutto un frociame. Ma non ci posso fare niente se sono le canzoni pop quelle con i bridge più fighi. Questo è un bridge con le calze contenitive.
Il regalo più grande – Tiziano Ferro
E arriviamo in Italia. Il regalo più grande non è solo la mia canzone preferita di Tiziano Ferro (per la cronaca, cambio canzone preferita di Tiziano Ferro ad ogni nuova paturnia, quindi nei prossimi post potrei contraddirmi), ma è anche quella col crescendo più straziante, che sembra non finire mai, in un urlo continuo e di estensione sempre più elevata. Per vere drama queen.
Umbrella – Rihanna
Scusate la parentesi melodrammatica. Riprendiamo immediatamente la programmazione puttan pop. Dite quello che vi pare, ma cantare quella lunghissima “o” alla fine di questo bridge, e poi staccare al momento giusto per aggiungere un esaltato “BECAUSE!” è una delle cose più soddisfacenti del mondo.
Raise your glass – P!nk
Facciamo un esperimento: non ho mai letto il testo di questa canzone, ma io sono sempre stato convinto che alla fine del bridge Pink dicesse “Vaffa…”. Vado adesso, in diretta, a controllare: ah, dice “oh, fuck”. C’ero quasi.
Bohemian Rhapsody – Queens
Allora, questo non è proprio un bridge, se stiamo a guardare la definizione. Però è comunque un pezzo di collegamento in una canzone musicalmente molto complessa (scusate la descrizione molto approssimativa, ecco). Galileo, Galileo, Galileo, Galileo, Galileo, Figaro, MagnificoOoOo.
Black or White – Micheal Jackson
Vabbè, questo è a metà tra un bridge e un bridge rappato, ma è fighissimo.
Happy Ending – MIKA
Questo, secondo me, è un bridge geniale, e davvero perfetto per concludere la mia breve rassegna di ponti. Ti accorgi che un bridge è davvero bello quando spezza la monotonia della canzone, quando riesce a caricare degnamente per l’ultimo ritornello e quando ti trovi ad aspettare che arrivi.
Ne ho dimenticato qualcuno?
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